Quindi, alla fine…

…Mr. B avrebbe semplicemente detto l’ennesima minchiata (ammesso che sia sua la voce registrata al telefono).

Villa Certosa Ghedini al Pd: «Non ci sono tombe fenicie»
Un’interrogazione al ministro dei Beni culturali Sandro Bondi sull’ipotesi di ritrovamento di 30 tombe fenicie nella villa in Sardegna del premier Silvio Berlusconi è stata presentata […] L’interrogazione ricorda che in base al Codice civile i beni archeologici «fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato». Il Codice dei Beni culturali, poi, che chi sia protagonista di questo tipo di ritrovamenti, «ne faccia denuncia entro 24 ore» alle autorità competenti. […] «Un’altra miserabile storia – replica l’avvocato Niccolò Ghedini -. Mai il presidente Berlusconi potrebbe averne parlato, perché mai nulla di simile si trova o è stato rinvenuto nell’area di Villa Certosa».

Mutui casa al 5%

Ciao!

Vuoi un mutuo casa al 5%? Non c’è problema! Non fare come tutte quelle teste di cazzo che pagano le tasse ogni anno! Evadi il fisco, portando i tuoi capitali all’estero. Esatto, in un bel paradiso fiscale. Tanto poi il Ministro Tremonti te li farà rientrare in Italia, e – non è pubblicità – pagando solo il 5%!

Tutto vero siori e siore

Ah, dimenticavo una nota importante: va bene anche se i tuoi proventi sono frutto di attività illecite! Cosa? Chiedi se sono inclusi illeciti come la bancarotta? Ma cerrrrtamente! Non ci facciamo mancare niente!

E non dare retta a quelle Teste di Cazzo ™ dei giornalisti che ci fanno domande impertinenti sulla legittimità di provvedimenti del genere!

Allora, che aspetti? Approfittane subito!

Attenzione: l’offerta è attualmente al vaglio del CdA. Abbiamo fatto di tutto per farla passare, compreso nasconderla dentro un accoratissimo provvedimento anticrisi con qualche postilla a beneficio dei terremotati dell’Aquila. E per assicurarci della riuscita, abbiamo imposto un voto unico.

Attenzione/2: Care giovani coppie che non potete permettervi la casa specie nelle grandi città (che poi sono le uniche dove si trova – ogni tanto – un po’ di lavoro), e che non potete approfittare dell’offerta su citata…..ci dispiace, ma saranno cazzi ancora più amari. Infatti è molto probabile che i fiumi di denaro (lavato, più che pulito) che rientreranno in Italia grazie a questa bella trovata, molto probabilmente verranno investiti nel mattone, mantenendo quindi alto il mercato immobiliare. Abbiate pazienza, ma sono veramente un mucchio di soldi (e di voti).
EDIT: Forse non tutto è perduto. Forse.

Due regole per la politica

Credo sinceramente che alla nostra politica servano regole nuove. Le servirebbe anche un’etica, che richiami soprattutto a quel compito istituzionale della gestione della cosa pubblica, priva di ogni conflittuale interesse privato. Ma a quanto pare questo è un aspetto talmente lontano dalla realtà attuale da celarsi spesso sotto l’orizzonte.

Altre cose invece non si celano affatto, grazie anche alla stupida esuberanza dei protagonisti. Hai voglia a suggerire “basso profilo”…

E’ ancora fresca la questione del coro razzista intonato dal parlamentare leghista* Matteo Salvini.

Ora, ipotesi di reato a parte, mi sembra veramente una cosa indegna per il nostro paese avere un personaggio del genere come rappresentante. Ma vabbè, qualcuno lo avrà votato, vuol dire che mediamente ce lo meritiamo.

Leggere ieri delle sue dimissioni da parlamentare mi ha fatto per un attimo sperare in un sano gesto di dignità personale. Per una attimo, appunto.

Scopro stamattina che l’unico motivo per cui questo non-italiano (lo dice lui, eh?) si è dimesso da parlamentare, è che proprio ieri scadeva l’opzione per scegliere fra il Parlamento Italiano e quello Europeo. Eh sì, perchè questo signore si è anche candidato (ed è stato pure eletto: errare è umano, ma perseverare è da pirla) pure al Parlamento Europeo.

Ecco, secondo me non va bene. Per niente. Ed ecco la prima regola:

Un Parlamentare della Repubblica Italiana, prima di candidarsi ad altra poltrona politica (Europea, Regionale, Comunale…consiglio di quartiere!) deve dimettersi. Al momento della candidatura, non al momento dell’elezione.

Non sono un giurista né tantomeno un costituzionalista, per cui la mia visione potrebbe essere per qualche motivo errata, ma vi prego, spiegatemi perchè questa basilare regola non debba essere applicata in uno stato civile.

E veniamo subito alla seconda regola:

Nessun candidato a qualunque posizione può candidarsi in più di una circoscrizione.

Le liste che hanno in cima “uomini immagine” si prestano infatti a due violente manipolazioni: la concentrazione dell’immagine favorisce l’uso e l’abuso dei mezzi di propaganda (quando un bel comizio in piazza del candidato locale sarebbe certamente più democratico). In secondo luogo, chi decide la composizione del parlamento sono allo stato attuale le direzioni dei partiti, e non gli elettori.

Come detto servirebbero centinaia di altre regole. Me ne suggerite una o due?

*il poco onorevole Salvini si proclama padano e non italiano, quindi non capisco perchè debba sedere tra i banchi del Parlamento di uno Stato che non riconosce.

La corsa a (scaricare) il dollaro

Le notizie, almeno sulla stampa italiana, sono ancora scarsissime, mentre le agenzie internazionali qualcosa raccontano, ipotizzano, immaginano…

Se volete farvi un’idea, potete leggere questo resoconto di un blogger che etichetta il caso come “The Italian Incident”.

Molto in sintesi: due giapponesi si sono fatti beccare sulla frontiera Italia-Svizzera (a chiasso) con due valige nel cui doppiofondo erano nascosti (per quanto si possano nascondere due giapponesi in un treno di pendolari europei) ben 134,5 Miliardi di dollari in titoli di stato (treasuries) del governo americano. Peraltro dei titoli di stato che per loro natura non vengono mai consegnati a clienti generici, ma appartengono tipicamente a banche centrali. Si tratta infatti di “pezzi” da 500 e 1000 Milioni di dollari.

Le ipotesi

Il blog che ho linkato fa un’ipotesi un po’ azzardata: il governo giapponese sta cercando di scaricare sul mercato nero quasi un terzo del suo credito in treasuries americani, nel tentativo di non svalutare lo stesso dollaro facendo la stessa operazione alla luce del sole.

Fanta-finanza? Chissà…

I problemi dell’Italia: l’Ignoranza

Sono tanti i problemi che affliggono la mia povera Italia, come ama dire il Prof. Fuggetta.

Ma tanti tanti tanti, specie in questo periodo. E io comincerei con uno di questi, l’Ignoranza. Scritto proprio così, con la I maiuscola. E’ un tema delicato, perchè in fondo si corre il rischio di scadere facilmente nel classismo: “non tutti hanno le stesse possibilità” e “tu sei fortunato perchè hai una famiglia che ti ha fatto studiare” e…sì, è facile. Ma dobbiamo provarci lo stesso.

Ecco, c’è l’ignoranza diffusa, quella che fa sì che 8 milioni di cittadini (amesso che i dati siano veri) stiano a guardare il Grande Fratello; che poi è la stessa che rende problematico il tema del conflitto di interessi. Già, perchè se uno ha – mettiamo il caso – il controllo di un numero cospicuo dei mezzi di informazione, ed è libero di utilizzarli a proprio piacimento, allora è facile pilotare una massa di ignoranti (nel senso che ignorano…).

Ma stasera vorrei parlare dell’Ignoranza, quella con la I maiuscola, dicevo. L’Ignoranza che nella fattispecie stanno dimostrando i nostri governanti, mentre discutono in Senato una legge che è una vera schifezza, sia sotto il piano tecnico, sia sotto quello giuridico; per non parlare di quello sociale, facendoci fare peraltro una figura barbina a livello internazionale. Credo che, come spesso accade per i temi di cui è padrone, l’analisi più lucida sia quella di Stefano Quintarelli, e a lui rubo i passaggi più significativi. Però consiglio di leggerla tutta, la sua analisi.

Ambito della Legge

L’osservazione di Stefano è qui molto puntuale, e corredata da un esempio significativo.

istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi”:  mi pare decisamente troppo ampio. Nel codice penale mi risulta che ci sono due reati che parlano di “disobbedienza alle leggi”: 226 che riguarda i militari e il 415 c.p. quest’ultimo parla di istigazione a disobbedire alle leggi di ordine pubblico e di istigazione all’odio tra classi sociali. Tra “disobbedire alle leggi” e “disobbedire alle leggi di ordine pubblico” mi pare ci siano ordini di grandezza di differenza! Esistono leggi per gli orari di accensione del riscaldamento. Se scrivo “bisognerebbe accendere il riscaldamento piu’ di quando stabilito e mettere la temperatura a piu’ di quanto stabilito” e’ una istigazione alla disobbedienza delle leggi.

E’ abbastanza preoccupante la vaghezza con cui viene definito appunto l’ambito. Ma non è la cosa peggiore…

Via telematica o “siti web”?

Con il testo attuale – segnala sempre Stefano – qualunque tipo di comunicazione che avvenga attraverso la rete potrebbe dover essere censurata, è questo è un bel problema. E’ un problema perchè è di fatto impossibile monitorare in tempo reale….oh mio dio! Ecco il punto! (Ok, some emphasis added!) Il punto è che l’obbligo per il fornitore di filtrare (che brutta espressione!) i contenuti inappropriati significa essere autorizzato a guardarci dentro! E questa è una cosa inaccettabile!

E a dirla tutta potrebbe rappresentare un grossissimo problema per i provider. E come tutte le norme fatte male, procureranno un danno agli onesti, e non faranno alcun male ai cattivi, che già oggi possono impedire ai propri provider (tunneling, VPN, HTTPS…) di guardare dentro ai loro pachetti elettronici.

Il regolamento

Ma cazzo! Siamo stati tutta la settimana a discutere di norme costituzionali, del fatto che il Governo non possa scavalcare il Parlamento e la sua sovranità nel legiferare (se non fosse stato semplicemente il suo dovere, avrei detto “Napolitano santo subito!), e che facciamo? Mettiamo una legge wirdcard che rimanda alla totale discrezione di un Ministero la definizione delle regole (peraltro modificabili come e quando vuole?). Almeno, così la vedo io…vi prego, correggetemi!

Infine, cosa fare?

Il Popolo è ancora sovrano in questo paese (io ci credo, altrimenti sarei già andato via), e può fare solo una cosa, farsi sentire dai propri rappresentati. Sempre sul blog di Stefano trovate l’elenco delle email dei parlamentari. Mandate (e fate mandare ad altri) una email al vostro rappresentante. Un esempio del testo potreste trovarlo qui.

On.le …..

Le scrivo in merito all’emendamento 50 bis (Repressione di attività di apologia o incitamento di associazioni criminose o di attività illecitecompiuta a mezzo internet) del sen. Gianpiero D’Alia -Udc-, introdotto nel decreto Sicurezza e approvato al Senato [resoconto stenografico seduta 143]; è importante che in sede di Camera dei deputati si prenda in considerazione l’opportunità di valutare concretamente tale proposta di filtraggio dei flussi di dati, anche con l’ausilio di pareri tecnici di strutture preposte (ad esempio Autorità delle Comunicazioni, Fondazione Bordoni -il “thinktank” del ministero-).
È importante si capisca che: NON ESISTE ALCUN MEZZO TECNOLOGICO, per quanto complesso e costoso, che consenta di impedire ad un utente determinato di comunicare via internet con un altro utente o macchina.
L’unica possibilità sarebbe vietare la comunicazione digitale tout-court.
Devono essere rispettate le garanzie fissate dalla nostra Costituzione: “La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili” e ancora “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”; con le norme introdotte con l’art 50 bis, per colpire un illecito, si correrebbe il rischio di attuare una vera e propria censura.
Mi auguro che proprio attraverso la rete sia possibile fare chiarezza per rivedere l’emendamento, partorito frettolosamente in risposta all’emergenza dei gruppi deviati su Facebook.

Cordiali saluti,
ecc.

E naturalmente, se lo ritenete utile, diffondete la notizia come potete. Ci sono già dei gruppi su Facebook, ad esempio (anche se sono annegati fra dozzine di gruppi stupidi), ma ci sono anche tanti forum e bacheche dove probabilmente la discussione prenderà piede nei prossimi giorni.

EDIT: Aggiungo il post di Stefano, che mi pare condivida il pensiero espresso qui.

Piano nazionale delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni

Molto ambizioso e sicuramente degno di nota, ecco il piano nazionale delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni, disponibile anche in formato pdf.
Fra gli ambiziosi ed interessanti obiettivi presentati dal Ministro delle Comunicazioni, anche:

  • Incentivare il processo di aquisizione delle tecnologie ICT da parte delle persone, delle imprese e della pubblica amministrazione, in modo tale che diventino parte integrante della routine di ciascuno.
  • Dimostrare ai cittadini i vantaggi nell’uso dell’ICT per imparare, per lo svago, per la salute, per interagire con la pubblica amministrazione, per partecpare ai processi democratici e per relazionarsi con gli altri.
  • Rendere coscienti le organizzazioni del potenziale dell’ICT per migliorare la produttività ed il rischio di non farlo.
  • Informare e formare i cittadini e le imprese sugli elementi e procedure per l’uso delle tecnologie di sicurezza informatica con le relative norme basiliari, dall’ambito domestico alle imprese.
  • Realizzare un sistema unitario di gestione dell’apparato giudiziario che integri tutte le funzionalità relative in ogni corte e tribunale.

Come? In Italia non c’è Ministero delle Comunicazioni? Ma chi ha parlato di Italia?

[via]

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Chi votare? E con quale coraggio?

Fra qualche ora riparto, alla volta di casa.

Tredici anni lontano dalla natia terra, ma la residenza è ancora lì. Ci sono cose di cui vergognarsi, certo. Ma l’orgoglio isolano è troppo forte.

Quindi mi tocca fare quasi duemila chilometri per adempiere al mio dovere di cittadino. Perchè di questo si tratta, di un dovere, e sempre meno di un diritto.

Mai come questa volta mi sono avvicinato al momento delle elezioni con così tanti dubbi e così poche idee sui valori in campo. Che comunque sono mediamente molto bassi…

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