Oggi Zuckerberg potrebbe comprare 26 nuovi yacht

Qualche mese fa, in occasione del suo quarantesimo compleanno, il patron di Facebook – ora Meta – si è regalato uno yacht da 300 milioni (for reference, io credo di essermi concesso un telefonino nuovo, e neanche un top di gamma), facendo tra l’altro un discreto affare: il mezzo era infatti in fase di completamento presso i famosi cantieri olandesi Feadship, ordinato da un oligarca russo, il quale però è stato nel frattempo oggetto di sanzioni internazionali e non ha potuto così coronare il suo sogno. Buon per Mark.

Mentre il giovane imprenditore americano è in vacanza col suo yacht, la sua azienda continua a macinare profitti, e i risultati in borsa la premiano: giusto alla fine della scorsa settimana le azioni di Meta hanno fatto un balzo di quasi il 5%. Tradotto in soldoni, questo implica un aumento del capitale di Zuckerberg di circa 8 miliardi di dollari. Appunto, quanto basta per comprare altri 26 di quegli yacht.

Io sto con Team New Zealand

E’ una questione di simpatia, fondamentalmente, e con questa sincera premessa vorrei sgombrare il campo dalle polemiche.

Questa Coppa America staserà finirà, in un modo o nell’altro. Finalmente, aggiungo. Perchè per un velista è probabilmente una noia terribile.

Che sia un flop credo lo dicano i numeri: la campagna finale ha visto in corsa solo 4 partecipanti, uno dei quali – Artemis Team – ha fatto un’apparizione piuttosto misera.

Non so, magari verrò smentito dai numeri sugli spettatori, gli incassi, le pagine di giornale… Fatto sta che per me (quindi c’entra sicuramente il gusto personale) vedere due affari che a 60 all’ora incrociano nelle acque del laghetto …ops, della baia è emozionante più o meno quanto una gara drag sui 400 metri. Cioè poco.

Poi ci sarebbe la faccenda della rimonta. Sulle 17 regate in teoria dovrebbe aver già vinto ETNZ. Alla 13 poi era sull’ultimo bordo di una regata che le avrebbe consegnato la coppa. Regata che è stata “sospesa e corsa nuovamente” (questa cosa nella vela non esiste) per sopraggiunto limite di tempo (cosa che nella vela non esiste nelle gare sulle boe).

Certo è che oggi Oracle ha una differenza di velocità tale con ETNZ che il risultato di stasera sembra scontato. E vi assicuro che vorrei davvero sbagliarmi.

Sì, tengo per i Neozelandesi, che vivono la vela come si deve. Anche perchè gli americani…a proposito, quali americani? Il timoniere è australiano (era al timone di Luna Rossa nel 2007) ed il tattico inglese (Sir, sappia che l’ammiro tanto, per il resto).

Per fortuna è finita, in un modo o nell’altro.

Serrate gli ormeggi

Vedete queste simpatiche freccine con la coda fatta di quattro linee? Sapete cosa vogliono dire?

Vogliono dire che se avete la barca ormeggiata da quelle parti e meglio serrare davvero bene gli ormeggi.

O vendere la barca.

Tempesta sulla Norvegia

 

In Turbine, Firmitas

Ringrazio Sergio e faccio eco alla sua segnalazione.

scuola_morosini

Oggi, 12 Aprile 2010, la Scuola Navale militare ‘Francesco Morosini’ a Venezia aprira’ le porte ai giovani che desiderano avere una maggiore conoscenza dell’istituto e delle opportunita’ che offre. In attesa della pubblicazione sulla ‘Gazzetta Ufficiale’ del bando di concorso per l’accesso per l’anno scolastico 2010-2011, la Marina militare offrira’ dalle 9 alle 16 l’opportunita’ di far vivere una giornata diversa, fatta di tradizione, sport e cultura.

Lo scopo della Scuola Navale è di suscitare nei giovani l’interesse e l’amore per la vita sul mare, preparandoli, con una solida base culturale ed una profonda educazione civica, a quelle che saranno le loro scelte nella vita.

Il titolo del post è ispirato al motto del corso Hurricane. Lo ricordo bene, perchè pur non avendone fatto parte, ho avuto il piacere di conoscere alcuni dei diplomati del ’92.

Ho frequentato un corso di vela, al Morosini, nell’estate del 1992, facendomi anche sfiorare dall’idea di completare il liceo in quell’istituto.

“Viriamo?” “No, viriamo mercoledì.”

Mentre scrivo Alinghi e Oracle stanno percorrendo il lato di ritorno di una regata che penso di poter tranquillamente archiviare – pur non avendola seguita – come noiosa, a dir poco.

Sento dalla radiocronaca che ci sono circa 3500 metri di separazione. 3-chilometri-e-mezzo. Circa la lunghezza di un grande campo da regata.