Il numero esatto dei vostri subscribers

Adesso potete conoscere il numero esatto dei vostri subscribers.
Non il totale, a dire il vero, ma solamente di quelli che usano il feed reader di Google.
Eccovi il link all’annuncio su Google Operating System, mentre la mia fonte è stata questa.

Capiamoci, la mossa ha dei chiari risvolti economici, non è pura volontà di fare felici gli utenti. Prima di adesso era solo BlogLines a pubblicare il numero di sottoscrittori di un feed, e a loro (e alle loro API) si rivolgono diversi advertising network che vogliono conoscere “i numeri”.

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Telco & Media: convergence in the web 2.0 era

L’ennesimo appuntamento da mancare. Cioè, sarebbe da non mancare, ma io lo mancherò sicuramente, causa precedenti impegni di lavoro.

Il prossimo Venerdì (28 Settembre) è in programma a Milano un interessante convegno, dal titolo “Telco & Media: convergence in the web 2.0 era“. Prima della tavola rotonda è previsto un intervento che discute il cambiamento indotto (sui modelli di business e soprattutto di marketing) dallo user generated content.

A tal proposito ho trovato molto interessanti (ma sarebbe il caso di dire stimolanti, visto che sono più un invito che una lezione) le slide preparate da Luca in occasione del BarCampGhirada, e che affrontano proprio il tema “Blog e Marketing”.

[via Luca ed Elena]

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BMW M3

Vado matto per le BMW. Non posso farci niente. Non ne ho mai posseduto una (anche se ne ho guidate un paio) ma sono per qualche strano motivo affascinato dalle tedesche col logo bianco e blu.
E mi piacciono le macchine sportive.
Ora, se c’è una macchina che definire sportiva è assolutamente poco, e che guarda caso è proprio una BMW, questa è da sempre la M3. La sua ultima evoluzione, versione E92, è quel gioiello che campeggia in livrea totalmente bianca nei cartelloni pubblicitari di mezza Italia. Non so neanche se riuscirò mai a faci un giro di prova (sulla M6 sono salito, ma in garage. I brividi già così.), per cui per il momento mi godo le prove di quel fenomeno di Tiff Needell. Allacciate bene le cinture, please. Io intanto cerco il numero di uno bravo per farmi spiegare perchè mi vien voglia di tatuarmi il logo su una spalla…

[via]

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Betting Gigante!!!

Apprendo da Adverblog che Gnuf.com (che è un portale per le scommesse on-line) ha lanciato (“lanciato” è proprio il termine giusto!) una splendida campagna per promuovere i propri servizi. In pratica hanno usato due elicotteri da “extreme conditions” per portare in cielo due enormi dadi (due metri di lato e mezza tonnellata di peso), e lanciarli giù da un ripido pendio innevato. Se volete potete scommettere sul risultato, che uscirà il 23 ottobre.

Disclaimer: non approvo e di sicuro non sponzorizzo il betting on-line (e neanche off-line), ma la campagna meritava di essere segnalata per la sua particolarità.

Dopo Telecom Italia, anche Enel sbarca su Second Life

Enel sbarca nel mondo virtuale più popolato del mondo, e lo fa con “un’”isola” tutta dedicata alle energie rinnovabili e all’innovazione tecnologica”.
Pochi giorni fa (il 23 luglio scorso) ha aperto i battenti su Second Life EnelPark, un’isola di 65 mila metri quadrati, dove le automobili vanno a idrogeno, l’energia è prodotta da fonti rinnovabili e le centrali termoelettriche non hanno camino.
Lo segnala la stessa azienda in un comunicato ufficiale, che da anche una sommaria descrizione di ciò che gli utenti possono incontrare nel park.
Dal porto, dove si potrà vedere “Enel Boat” pronta a salpare per portare i visitatori intorno all’isola ecologica, all’area dell’Anfiteatro, dove vengono tenuti convegli e spettacoli (do you know edutainment?).
L’obiettivo dichiarato è quello di far vivere agli spettatori un’esperienza informativa, prima di tutto. Certo, approfittando dei margini di libertà che il mondo vituale consente, si sono realizzate anche sorprese e ricostruzioni surreali, come il tappo di sughero su una ciminiera che segnala la cessazione dell’emissioni di CO2 sulle centrali di nuova generazione.
Dal comunicato:

E’ questo aspetto di edutainment a rendere EnelPark distante dalle iniziative di marketing che stanno invadendo l’universo virtuale più popolare del mondo e lo rendono un posto interessante in cui recarsi anche dopo la prima visita.

Di appena qualche giorno prima la notizia, commentata oggi su nova24 da Nicola Mattina, che anche Telecom Italia, con i brand Alice e TIM, ha messo un piede nel mondo virtuale, con una iniziativa dalle profonde implicazioni sociali, che prevede l’uso di strumenti di comunicazione testuale e telefonica. Però, dice fra l’altro un commento di Nicola, forse per gli appena 24.000 utenti italiani attivi, il gioco non vale la candela.

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GMail Social Advertising

Google ha lanciato una spassosissima campagna pubblicitaria. Su YouTube è già disponibile un video che racconta la “storia” di una email inviata tramite GMail, tramite una serie di clip registrati dagli utenti. Chi ci sta a preparare una porzione di video da mandare?

Scovato via Mashable, e i dettagli della campagna li trovate qui.
UPDATE: anche Napolux segnala il video. A questo punto spero almeno si iscriva al mio feed! 😉

10.000 euro a chi telefona tutto il weekend. E chinotto gratis per tutti!

Due interessanti campagne, via il magico Adverblog.

ChinottoCon l’afa di questi giorni, soprattutto se state camminando in una afosissima e cementificatissima città come Torino, cosa c’è di meglio di una enorme lattina di chinotto da cui bere e dissetarsi. Certo, potreste fare un po fatica date le dimensioni non proprio canoniche della cannuccia.

La campagna è a cura dell’agenzia Enfants Terribles. Gira voce che gli utenti abbiano già cominciato a rubare e rivendere su e-bay le enormi cannucce.

I 10.000 (diecimila!!!) euro li regala invece T-Mobile, il primo operatore tedesco di telefonia mobile, al team riesce a stare più tempo al telefono. Ecco le regole del curioso contest: una coppia di persone (fascia d’età 18-25) deve stare “costantemente” al telefono. Ogni due ore sono concesse pause di 10 minuti (ma un utente deve comunque essere “in-linea”, non è chiarissimo…). Se i due smettono di parlare per 10 secondi (what?!?), il team è fuori. Quelli che resistono di più si portano a casa un bel po’ di quattrini.

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HSUPA: La Banda Larga Mobile Diventa Democratica

3 Italia ha da tempo reso disponibili i servizi HSDPA sulla sua rete italiana, già dallo scorso anno, e sono molti gli utenti che usano (con discreta soddisfazione, stando alle mie personalissime statistiche) le varie datacard/usb modem per connettersi nelle zone coperte.
Nella conferenza stampa di oggi è stata presentata l’evoluzione del protocollo, che prede il nome di HSUPA, dove la U (che sta per Uplink) indica che l’alta capacità è disponibile anche per il canale di trasmissione, e non solo per quello di ricezione (Downlink).

Ma di che si tratta?
Solo un accenno alla tecnologia: in pratica, senza mettere mano all’hardware di rete (stazioni base ed antenne) è stato studiato un meccanismo che interviene su due fattori: la disponiblità di una informazione precisa e tempestiva (ogni 2 millisecondi!!) sulla qualità del collegamento stazione-terminale, ed un meccanismo di “multiplazione” del segnale inviato. Per “multiplazione” si intende la sovrapposizione di diversi segnali (quindi il loro invio in contemporanea), senza che ovviamente i segnali possano confondersi o disturbarsi a vicenda.
Questo dettaglio tecnico serve anche per spiegare che la pubblicizzata velocità (fino a 3.6 o 7.2 in downlink, e fino a 5.7 in uplink) è raggiungibile solo a certe condizioni, ovvero quando il segnale fra stazione e terminale è ottimale, e quando non ci sono altre interferenze che influiscono sulla trasmissione.

Perchè è importante?
La domanda non è banale. E la risposta ha implicazioni che impattano sul mercato e in definitiva sugli utenti. La sovrapposizione fra i protocolli della famiglia HSPA, arrivati sul mercato più velocemente di quanto molti non si aspettasero, ed il WiMAX è notevole, benchè i primi abbiano il loro punto di forza nel supporto della mobilità e l’ultimo invece sull’ampiezza di banda (con capacità previste di oltre 70Mbit/sec).

Ecco, la novità di oggi è proprio la disponibilità di una buona ampiezza di banda (da 1.8 a 5.7 Mb/s) anche per il canale di trasmissione. Benchè quindi non ci sia una vera e propria rivoluzione tecnologica, la rivoluzione in termini di utilizzo è a mio parere davvero dietro l’angolo!
Io stesso non avevo realizzato fino a stamattina quanto l’UMTS sia leeeeento nell’upload dei dati. Stiamo parlando di 64kb/sec! Se confrontati con gli 1.8Mb/sec che nella configurazione attuale lo standard HSUPA fornisce, è facile immaginare quanto possa davvero diventare facile caricare un filmato, una foto etc…
Ecco perchè l’omino che dentro di me si appassiona tanto di marketing aveva storto il naso di fronte ad un claim non proprio immediato (“…diventa democratica?!?”). E invece, a guardar bene, quello della distribuzione di un enorme potere verso la periferia, verso i terminali, e verso i produttori di contenuti e proprio l’elemento chiave della novità presentata oggi.
Sì, decisamente: nell’ottica dell’evoluzione funzionale della rete verso scenari di social networking, di contenuti distribuiti ed autoprodotti, di connettività mobile capace di datarate compatibili con molti media, l’incremento (di 2 ordini di grandezza!) della banda in upload è l’elemento abilitatore di una rivoluzione.

Si, ma chissà quanto costa!
Meno di quello che si possa pensare! 3 ha una interessante offerta “flat” a soli 19 € al mese relativa al servizio HSDPA. Ok, non è realmente flat, ma 5GB al mese sono sufficienti per la maggior parte degli utenti. E per quelli business (cioè con contratti legati alla partita IVA) i l limite quadruplica (5GB alla settimana), a parità di costo. Uno dei pochi casi in cui in Italia l’accesso alla banda larga costa moooolto meno che altrove. Una buona recensione dell’offerta 3 è stata fatta qualche tempo fa dal professionalissimo Gioxx. Fra non molto dovremmo avere indicazione del costo anche per il servizio HSUPA.

Ho capito, la fregatura è la copertura…
Non si direbbe. Nei grossi capoluoghi la copertura HSDPA è ottima, (e si spera lo sarà anche per l’HSUPA). A Milano e Roma in particolare, naturalmente. Ma, per capici, alla data odierna è coperta anche metà della provincia di Ragusa (tanto per prendere un estremo … ;-)) e lo stesso dicasi per Cagliari, o Taranto o….. Certo, nelle zone appenniniche o alpine, dove l’orografia rende più problematiche (e costose) le installazioni delle antenne, probabilmente ci sarà da penare un po’ di più. Il problema per le grandi città potrebbe invece essere l’affollamento dei canali (insomma, troppi utenti collegati contemporaneamente), problema che però la tecnologia promette appunto di superare. Altro discorso per le imprevedibili interferenze…

A proposito: la demo di oggi (dettagli sotto) è stata fatta sulla rete commerciale di 3, e non su apparati e celle messe su apposta per la dimostrazione!

Uhm, 5GB, con upload da “banda larga”….ma che ci si fa?
Senza immaginarsi scenari futuribili e più o meno probabili, ecco quello che ci hanno fatto vedere stamattina:

  • una invio di una grossa (>3MB) foto su Flickr, da interfaccia web: con HSUPA pochi secondi (meno di 10!); con UMTS non abbiamo fatto in tempo a vederlo, nel senso che sono passati alla presentazione successiva che il processo non era terminato.
  • un upload di un video di poco meno di 10 MB: stesso discorso, completato in una quarantina di secondi con HSUPA, e non portato a termine (nella dimostrazione) con UMTS
  • infine è stato mandato alla redazione di La3 Live, il canale autoprodotto da 3 Italia per i Tivufonini, ed in particolare agli studi della TV Digitale Mobile di via Mambretti a Milano, un video con l’intervista al Ministro Gentiloni (rilasciata nel backstage 10 minuti prima!!! Questo sì che si chiama giornalismo dal campo!), che poi è stata trasmessa sui Tivufonini DVBH che sono stati distribuiti ai presenti.

Conclusioni (e il ruolo di 3)
Oggi ci sono diversi terminali che sono in grado di navigare con tecnologia HSDPA. Fra questi il nuovissimo Nokia N95, i Samsung SGH i 600 e i760, l’LG U830, e naturalmente il Sony-Ericsson Z750i, ma anche alcuni tablet PC già attrezzati ed ovviamente alcuni “modem” USB (No, non l’iPhone, se siete curiosi…). A partire da fine anno dovrebbero progressivamente essere introdotti sul mercato cellulari, tokencard e schede integrate compatibili col nuovo standard. Ad una precisa domanda Vincenzo Novari ha risposto che “sì, sarà necessario certamente cambiare cellulare per usare la nuova tecnologia”. Scordatevi quindi aggiornamenti firmware. Fra qualche settimana dovremmo avere anche i piani tariffari legati al nuovo servizio.
Insomma 3 ha (e mantiene, anche con la mossa odierna) la leadership nell’innovazione e nello sviluppo della banda larga mobile in Italia. E fintantochè l’incremento delle prestazioni della rete di accompagnerà con un crescente utilizzo (sia in termini di traffico generato che di utenti), c’è da scommettere che non i fermeranno qui. Né loro né Ericsson, il partner tecnologico che delle attuali implementazioni (e dei buoni risultati) è in buona parte protagonista. Con un po’ di orgoglio nazionale aggiungo che è stato bello apprendere dalle parole di Cesare Avenia, AD di Ericsson in Italia, che l’evoluzione del mercato della telefonia mobile in Italia è tale e talmente riconosciuta a livello internazionale che molti dei “test sul campo” delle nuove tecnologie ormai vengono fatti in Italia, e non in Giappone o Scandinavia, storici mercati “all’avanguardia”.

Ci vediamo….sulla rete!

PS: Questo post è stato scritto per Unimagazine, che ringrazio per l’opportunità!

Facebook up, Second Life down

Nello stesso periodo in cui alcune voci annunciano che Facebook potrebbe fare già oltre 100 milioni di dollari (di revenue) nel 2007, un articolo sul Los Angeles Times segnala che le azienda di marketing stanno cominciando a ritirarsi da Second Life. Fra i motivi della ritirata, innanzitutto la concreta valutazione dei veri numeri in gioco: dei presunti 8 milioni di residenti, infatti, solo una fetta molto piccola accedere regolarmente. E anche se il mondo virtuale ospita comunque 40 mila persone on-line contemporaneamente, molti di questi sono del tutto disinteressati all’advertising “reale”, o peggio ancora decisamente ostili ad esso, come dimostrano i frequenti attacchi alle presenze virtuali di alcune grosse corporation americane.

Che sia arrivato il momento per tutti di migrare su “Get A First Life“?