Three Babes and a Bus

Sto per lasciare San Francisco. Sono già in aeroporto. Classicissima cena al Fisherman’s Wharf (il porto dei pescatori), con zuppona di granchio e gamberi servita dentro una crosta di dignitoso pane. Comunque era così bollente che se fosse stata una zuppa di fagioli le mie papille gustative del tutto anestetizzate non avrebbero saputo cogliere la differenza.
Di ritorno dalla cena ho trovato una cità completamente diversa da quella che ho visto tutte le altre sere in cui mi è capitato di uscire: una marea di persone per strada, molti ragazzi. Un sacco di locali illuminati, ristoranti che sembravano chiusi che vengono rispolverati. Vivendo in una città – Roma – che quasi non sa che differenza ci sia nei divertimenti del weekend da quelli dei restanti giorni della settimana, fa un po’ impressione. Ma non tanto quanto ciò che sto per raccontarvi…
Dunque, passeggio per le strade del Financial District (quelle parallele a Market Street, lato nord) piene di locali, club, ristoranti (e alberghi, uffici, parcheggi, negozi…), quando vedo una fila enorme di sole ragazze salire educatamente su un autobus granturismo (quelli da 50 e più posti, per capirci) sotto la guida attenta di una signora sulla sessantina (portati male), tutta truccata e “tirata” (quasi quanto le ragazze), e con un aspetto decisamente da maitresse.
Lei scambia due battute con i soli 3/4 uomini che stanno salendo sul bus. Dall’età potrebbero essere i genitori delle ragazze. E invece…
Poi la signora scambia uno sguardo malizioso anche con me (!!!), e sale sull’autobus mentre io, approfittando del semaforo favorevole, attraverso la strada passando proprio davanti all’autobus, al cui parabrezza vedo attaccato un foglio A4: Three Babes and a Bus.
A parte che le Babes erano almeno trenta e non tre…ma che cacchio è, in ogni caso? Una specie di Grande Fratello? Un programma tipo amici?
Cerco di farmi un’idea con gli indizi che ho, e nel frattempo mi mangio le mani per non aver approfitto a chiedere lumi alla maitresse. Per indizi intendo:

  • l’età delle ragazze: bassissima. Direi molte ventenni o giù di lì.
  • il loro abbigliamento: come direbbe Mafe, “tirate da gara”!
  • l’età degli uomini: come detto, devisamente “over”.
  • il fatto che non siano propriamente delle bellezze (anzi…)

Mentre questi pensieri mi accompagnano, l’autobus risbuca da un’altra strada, mi supera, e di ferma a scaricare le ragazze davanti ad un club su Market Street. Mentre mi faccio un’idea più precisa della mandria, ehm, comitiva, mi avvicino alla maitresse, e le dico: “Ecco perchè non ci sono più ragazze carine in giro per la città, le hai tutte tu!!!”. Mi risponde con una risata, confermando, e finalmente mi spiega di che si tratta: è una cosa che fanno tutti i weekend. Si chiama appunto Three Babes and a Bus, ed ovviamente trovate tutto descritto sul loro sito. In sintesi, per 39 dollari vi “imbarcano” su questo ricco autobus, e vi portano in 4 club, nei quali non dovete pagare l’ingresso, ma solo i vostri drink. Tutto sommato non è un’offerta terribile, dal punto di vista economico. Ma è devastante dal punto di vista umano, secondo me! E tra l’altro mi chiedo: ma le ragazze ci guadagnano qualcosa, a parte la serata in giro senza pagare?
Se vi state già attrezzando per riprodurre l’idea in Italia, vi invito a considerare che, a mio modo di vedere, è un tipo di servizio utile in quelle realtà in cui si fa fatica a socializzare. E le nostre grandi città, Roma in testa, decisamente non rientrano in questa caratterizzazione.