95.000$ per un neolaureato in informatica

Il Dollaro è debole, e siamo d’accordo. Negli USA ti devi pure pagare assistenza sanitaria, assicurazione ed altro, va bene.

Comunque 95k (e più!) per uno senza esperienza sono una cifra enorme. A quanto pare la battaglia fra Google e Facebook per accaparrarsi gli studenti (sì, studenti, che ancora devono laurearsi!) di Computer Science di Stanford stafacendo clamorosamente lievitare i salari.

Proprio come qui da noi, vero? Ieri ho comprato la “lattuga romana” a 1.99 Euro/kilo. In salita di almeno il 40% rispetto ad un paio di anni fa…

Work. Reloaded.

Si cambia.

Dopo 2 anni, 7 mesi e 13 giorni di collaborazione (si dice sempre “proficua”, no?) con quest’azienda, è arrivato il momento di cambiare.

Chiudo un ciclo importante, dal punto di vista professionale ed umano. In questi 2 anni e mezzo ho conosciuto persone brillanti, geniali, inarrestabili, incontenibilmente propositive, umane ed adorabili…

Forse è un po’ scontato, o forse suona solo così, ma mi va di fare due cose, rivolgendomi ai miei (fra un po’ ex) colleghi.

Primo, ringraziare tutti, per quello che avete fatto per me: farmi crescere ed imparare, aiutarmi nei momenti più tosti, seguirmi ed appoggiarmi nelle scelte qualche volta coraggiose, ma anche discutere e contestarmi in quelle che lo richiedevano.

Secondo, augurarvi in bocca al lupo, per la prosecuzione della vostra avventura, in questa o in mille altre aziende.

Valete!

Eugenio

Enterprise Web 2.0

D’accordo, abbiamo capito cos’è il web 2.0. Lo abbiamo anche spiegato come lo si farebbe con i bambini. E questo ci torna utile per parlarne al bar (o al BarCamp!), spiegare agli amici perchè perdiamo ore a scrivere articoli, commenti, post, reviews…
Ma se si tratta di genereare una business proposition e vendere ad un’azienda il vero valore apportato da tale tecnologia (ma più che tecnologia preferisco chiamarlo “paradigma di accesso alle informazioni”), dobbiamo decisamente pensare a qualcosa di diverso.
Questo post sul blog di Forrester individua, partendo da una esperienza di successo condotta in BBC, alcuni punti chiave per l’impostazione di una strategia di adozione del paradigma web 2.0 all’interno dell’azienda.
Fra i punti chiave, una delle frasi che da qualche giorno mi ripeto sempre: “Go where you’re not quite comfortable going. This is the source of innovation.
E’ così, bisogna spingersi ai limiti o fuori dalla propria confort zone per essere davvero davanti agli altri.

Fra la scrittura e la pubblicazione della notizia, un’altra novità: anche il CEFRIEL si sta muovendo nello stesso ambito, con un corspo post laurea dal titolo Web 2.0 e social networks in ambito aziendale. Non smetterò mai di essere fiero di essere stato allievo di quella scuola.

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EUCIP, “Professione Informatica” anche in Inglese

Sono stati tradotti e pubblicati in Inglese, sotto forma di e-book, i due libri alla cui stesura ho partecipato insieme ad altri professionisti (qualche mese fa). Si tratta delle parti B e C (aree Build e Operate) dei volumi di riferimento per l'EUCIP, ovvero quelli della serie “Professione Informatica”. Il titolo è “The All-Round IT Professional”.

Ovviamente mi congratulo con gli altri autori, ma soprattutto ringrazio Paolo Schgor, che in AICA ricopre il ruolo di Responsabile delle Certificazioni, e che dell’opera è il curatore.

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Ci vorrebbe un po’ di REST!

No, non mi riferisco al fatto che dovrei dormire di più! Anzi, credo proprio che le prossime settimane saranno da…meno di 6 ore a notte!
Mi riferisco al fatto che troppi, troppi progetti di interoperabilità (nella Pubblica Amministrazione e non) vengono oggi sviluppati con un modello (SOA) che benchè evoluto, presenta possibilità di rivoluzionario miglioramento. Forse possiamo chiamarlo SOA 2.0?
In tal senso l’architettura REST permette già oggi, senza stratosferiche evoluzioni dei livelli sottostanti, di risolvere i principali punti critici dei sistemi di interoperabilità “aperti” (cioè quelli inter-aziendali), rendendo ancora più loose il coupling (bleah…! Appena riesco ad adattarlo in italiano…) fra i sistemi che devono interoperare.

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NYC Hospitals | Health Care That Works

Che succede se applichiamo (in maniera intelligente) tecnologie moderne come quelle di GoogleMaps e dei sistemi territoriali ad un tema apparentemente scorrelato dalle informazioni geografiche come quello dell sanità? Succede che possiamo scoprire, ad esempio, che 8 dei 12 ospedali di New York City destinati ad una prossima chiusura o ridimensionamento si trovano in realtà nelle zone in cui il reddito medio è più basso.
NYC Hospitals | Health Care That Works

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