Spettacolo Teatrale “Cuore di Neve”

“Cuore di Neve” è il titolo di un bellissimo progetto teatrale in scena fino al prossimo 3 Ottobre al teatro Belli, a Trastevere.

15 ragazzi di età compresa fra i 7 ed i 13 anni, con due fuoriquota nel ruolo di genitori, mettono in scena questa deliziosa e commovente piece che vede protagonista Mattia, un ragazzino di 12 anni costretto a letto da una malattia. Attorno a lui ruotano con tanto amore i genitori, la sorella ed il fratellino più piccolo, l’amata Camilla e soprattutto tanti angeli, curiosi di conoscere come va e come funziona la vita sulla terra.

Vi consiglio di non perderlo!

Roma vs. Milano

Doverosa premessa: parlo con cognizione di causa. Almeno parziale.

Dico cognizione di causa perchè se parlo male di Milano (e in genere non ne parlo male in senso assoluto) me lo posso permettere avendoci vissuto ben 11 anni.

Dico parziale, perchè se di Roma dico praticamente solo cose belle, magari dipende dal fatto che meno di due anni forse non bastano ad individuare tutte le inefficienze della capitale.

Detto questo, e lasciati i discorsi seri ad altri momenti della giornata, vi invito a godervi questo spassosisimo testo che mi è stato inviato stamattina via mail, da qualcuno che a Milano ci è rimasto (grazie Ale!).

Sono benvenuti i commenti di Milanesi, Romani, Bolognesi, Palermitani e tutte le specie che popolano lo zoo terrestre. 🙂

– a Roma, nella hall dell’hotel Plaza, capita di sentire Radio Dimensione Suono in filodiffusione. A Milano c’è la musica lounge anche dal pizzicarolo sotto casa.
– Il milanese ha un concetto molto personale e relativo delle distanze. Se vi dice con aria preoccupata: ‘Accidenti, dobbiamo andare dall’altra parte di Milano!’, vi porterà a destinazione in massimo venti minuti. E sbuffando. Se un romano vi dice: ‘Aho’, dobbiamo andare dall’altra parte di Roma!’ e sono le undici della mattina ci vorrà un’ora e un quarto, se sono le sette della mattina ci vorranno due ore, se sono le sei del pomeriggio la tabella di marcia prevede una notte in un qualsiasi Motel Agip sul raccordo anulare.

– a Milano, durante le pause pranzo, al tavolino a fianco sentirete parole come ‘marketing’ ‘conference call’ ‘planning’ ‘account manager’ ‘forecasting’. A Roma, durante le pause pranzo sentirete dire: ‘Totti’ ‘ ‘Tacci de Veltroni’ ‘Totti’ ‘ ‘Tacci de Lotito’ ‘Totti’ ‘ ‘Tacci dell’arbitri’ ‘Totti’ o anche argomenti che esulano dal pallone quali: ‘Tacci de ‘sti zingari nun se ne po’ più’.

– A Milano si chiama ‘brunch’. A Roma è , semplicemente ‘S’annamo a magnà quarcosa?’.

– A Milano si chiama ‘Aperitivo’. A Roma è, semplicemente: ‘Annamo a beve quarcosa?’.

– A Milano è ‘brieffare‘, a Roma ‘Se vedemo così te spiego’.

– A Milano una cena è ‘easy’, a Roma è ‘Viè vestito come cazzo te pare’.

– A Milano è ‘sabato vado a cena con la mia ragazza di default’, a Roma è ‘Sabato vado a cena con la mia ragazza du cojoni’

– A Milano una festa ha il suo mood e la gente è stilosa, a Roma una festa ha i suoi imbucati e se a una ragazza dici ‘Come sei stilosa!’ ti risponde ‘Ma tu sorella’.

– a Milano vai nei negozi tipo ‘Hi-Tech’ e ci trovi le coppiette di anziani che maneggiano con disinvoltura oggetti di design e cavatappi di Alessi. A Roma la coppietta di anziani la trovi a Mondo Convenienza con la signora che dopo aver aperto un cassettone sotto al divano letto non riesce più a richiuderlo e chiama il genero terrorizzata all’idea che il caporeparto le possa fare un cazziatone pubblico.

– a Milano, di norma, al ristorante gli orientali sono in giacca e cravatta a discutere d’affari con una bottiglia di vino da cento euro sul tavolo. A Roma, di norma, se c’è un orientale in un ristorante o sei al cinese o ti lascia un accendino a forma di ranocchio sul tavolo.

– a Milano è sempre la settimana di qualcosa. Della moda, del mobile, del design, delle nuove tecnologie, della mutanda sgambata, del cucchiaio da polenta. A Roma niente che abbia a che fare col lavoro o col commercio dura più di tre giorni. Se qualcosa ne dura sette avrà a che fare col cibo o con la beneficenza o col calcio e in quel caso, per dare l’idea di fatica, sarà comunque denominata ‘maratona’ (culinaria, di solidarietà, di festeggiamenti da scudetto) .

– a Milano la gente si incontra casualmente per strada o nei locali.Si saluta. Si riconosce. A Roma se vai in giro e incontri uno che conosci fai domanda alla commissione vaticana per avviare le procedure per il riconoscimento del miracolo.

a Milano il venerdì partono tutti. La città si svuota. A Roma, nel weekend, quelli che vivono nei quartieri popolari provano ad andare in gita al centro ma ci sono i varchi e non riescono a entrare nel cuore della capitale. I benestanti provano a andare all’Argentario o a Sabaudia ma restano in coda sulla Pontina o a Torrimpietra per cui non riescono a uscire dalla capitale. Morale della favola: il venerdì Roma è stracolma di romani incazzati neri.

– per un milanese, se in un quartiere ci sono almeno due palazzi che non somiglino al quartier generale della Cia, quello è un quartiere bellissimo. Il romano generalmente lascia al milanese la pia illusione che sia così.

– A Milano il tuo fidanzato ha almeno una ex fidanzata modella. A Roma il tuo fidanzato ha almeno una ex che lavorava al Bagaglino in qualità di ballerina di fila. A Milano la tua fidanzata ha almeno un ex che lavorava in pubblicità. A Roma la tua fidanzata ha almeno un ex che faceva il pony express, il Carramba Boy o il figurante a Piazza Grande.