Scorporo della Rete? Quale Rete?

Gobba? Quale gobba?

Gobba? Quale gobba?

 

Il titolo è preso da una meravigliosa scena di Frankenstein Jr.

L’incontro di oggi pomeriggio con Luigi Vassallo, Chief Information Officer di Matrix, ha offerto davvero tantissimi spunti di discussione.

Si è discusso per lo più di IPTV, accennando anche agli scenari di altri paesi europei – come la Francia – dove i numeri di questo servizio superano di un ordine di grandezza quelli italiani, ragionando sulle motivazioni, gli ostacoli, i regolamenti…

C’è voluto poco perchè la discussione andasse al tema del possibile futuro scorporo della rete, da parte dell’operatore attualmente leader, cioè Telecom Italia. Tema del quale si discute tanto, ultimamente. Personalmente uso l’ottimo lavoro di Stefano Quintarelli, per monitorare la discussione.

In sintesi il tema è questo: oggi la capacità di penetrazione di un servizio come quello della TV su IP è fortemente legato alla capacità di trasportare i bit. In questo senso gli operatori (i carrier) sono chiaramente in una posizione di vantaggio. E in effetti quasi tutti fanno il cosiddetto triple play, cioè approfittano di tale posizione per legare l’utente con una offerta a pacchetto (bundle) che tipicamente prevede Voce, Connettività e Video. Da un certo punto di vista dovrebbe essere intuitivo il fatto che scorporando la rete, quindi consentendo l’accesso diretto a tariffe regolamentate a tutti gli operatori, la concorrenza si sposterebbe sui servizi, con conseguente vantaggio per gli utenti. Questa almeno è l’idea che si fa un profano come me.

Aldilà delle particolarità dei modelli di business in questa complicata filiera, ci sono degli aspetti tecnologici (limitiamoci a questi) che vanno approfonditi. Nello specifico, a che altezza tagliamo? A che strato della pila ISO OSI, cioè, la rete scorporata dovrebbe essere resa disponibile agli altri operatori? C’è un preciso motivo per preoccuparsi di questo tema, legato al fatto che il soggetto che opera la rete è l’unico che può garantire sulla stessa gli adeguati livelli di servizio, e soprattutto la Quality of Service, ovvero quei meccanismi – non presenti in maniera nativa negli attuali protocolli di rete – che permettono ad esempio di differenziare le varie tipologie di traffico (voce, video, internet browsing …) e gestire per ciascuna di esse le opportune modalità di trasmissione.

Certamente quello dello scorporo della rete sarà un tema molto caldo nei prossimi mesi ed anni, nei quali si deciderà la fortuna degli operatori (e di altri partecipanti al gioco) ma soprattutto la diffusione della banda larga e dei servizi interattivi nelle case degli Italiani. Mica roba da poco.